Fassina dice no al Pdl ma apre alla Lega

Stefano Fassina, responsabile economico dei Democratici, ha lanciato un duro atto d’accusa ad alcune componenti del suo partito: “Una parte del Pd sta intervenendo per indebolire il tentativo del presidente incaricato Bersani prospettando una possibile maggioranza con il Pdl per un governo del presidente“.

“Oggi, senso di responsabilità vuol dire cambiamento. Qualunque compagine governativa, in qualunque forma presentata, sarebbe impossibilitata dal sostegno del Pdl a realizzare il cambiamento. Non sarebbe tanto un problema del Pd. Sarebbe un danno enorme per la residua credibilità delle istituzioni democratiche perchè non si riuscirebbero a affrontare le emergenze politiche e economiche” ha sottolienato.

A tutti i renziani saranno fischiate le orecchie, ma Fassina rimane abbottonato: “Non voglio fare nomi”. La stretta strada delle consultazioni, stante la contrarietà del Movimento 5 stelle a votare la fiducia, potrebbe allargarsi qualora vi fosse un’apertura da parte della Lega, verso la quale non sembra sussistere una pregiudiziale analoga a quella posta per i berluscones: “Bersani non si sta presentando a mani vuote ai suoi interlocutori, ma proporrà alcune cose ben precise. Vedremo se il Carroccio si assumerà le proprie responsabilità”

Esclude dunque che un esecutivo guidato dal segretario possa nascere con il sostegno diretto o indiretto degli azzurri?

Bersani sta seguendo un altro percorso. Sta proponendo alle parti sociali e ai partiti un programma di governo, i cui contenuti non contemplano un possibile appoggio del Pdl. Sulle riforme istituzionali il discorso cambia, e segue l’indicazione data da Giorgio Napolitano di rivolgersi a tutte le forze politiche.

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