Il vertice “segreto” tra Polverini e Pdl

Dopo il gelo delle scorse settimane, tra Renata Polverini e il Pdl si sta lentamente riallacciando il filo del dialogo. L’ex segretaria generale dell’Ugl non è mai entrata formalmente a far parte del partito del predellino. Anzi, per le scorse tornate amministrative Polverini ha messo in piedi una propria lista, Città Nuove, con la quale ha concorso a volte come partner degli azzurri, altre addirittura in competizione. Gli uomini del suo entourage raccontano di una presidentessa dimissionaria assai adirata per la gestione che il gruppo regionale del Pdl ha fatto dello scandalo partito da Franco Fiorito. Un malessere evidenziatosi dal rimpasto della giunta, dalla quale sono stati estromessi storici colonnelli del partito di Berlusconi.

Ma gli azzurri non possono fare gli schizzinosi. I margini per riconfermarsi alla guida della Regione sono assai esigui e Nicola Zingaretti è straripante nei sondaggi. Così, nonostante il modesto 3% di cui è attualmente accreditata Città Nuove, si cerca di ricucire lo strappo nella tela del rapporto fra i due separati in casa. Anche perché Polverini gode ancora di ottime entrature fra la dirigenza nazionale dei berluscones. Ieri l’ex presidente della Regione Lazio ha avuto un fitto conciliabolo con il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, dominus dell’ala forzista laziale. Un colloquio avuto in presenza dell’ex ministro in quota Alleanza nazionale, Andrea Ronchi, e del coordinatore romano del partito Gianfranco Sammarco.
Un vero e proprio summit, per tentare di trovare una formula che permetta al Popolo della libertà di non andare diviso alle urne. Vertice che si è perfezionato durante un pranzo nella centralissima piazza San Lorenzo in Lucina, alla presenza di Mario Brozzi, capogruppo della Lista Polverini alla Pisana.

Sul piatto, oltre ad un pasto leggero, le strategie per il futuro. Non è un mistero che Polverini ambisca a calcare un palcoscenico nazionale, e potrebbe voler portare con sé una pattuglia di fedelissimi. E se al Pdl il pacchetto di voti che sposta la presidente fa gola, le prospettive elettorali di Città Nuove, qualora si presentasse da sola alle elezioni del 2013, non sono di certo rosee.
Molto dipenderà anche sia dall’atteggiamento che avrà l’Udc di Pierferdinando Casini nella vicenda locale, sia il futuro prossimo del partito guidato da Angelino Alfano. Ma dopo le parole al vetriolo delle ultime settimane, i protagonisti si sono resi conto che un divorzio non conviene a nessuno. Se le condizioni politiche per un accordo complessivo si troverà, è questione da sciogliersi nei prossimi giorni.



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